Presentazione
di Madre Teresa Simionato …
Il presente Statuto dei Cooperatori dell’Opera di S. Dorotea è il frutto maturo di un gruppo di laici cristiani che, da molti anni, in diverse parti del mondo, stanno condividendo tra loro e con l’Istituto delle Suore Maestre di S. Dorotea un serio e costante impegno formativo e apostolico.
Questo piccolo testo che, oggi, abbiamo tra le mani rende ragione di un cammino ricco di memoria, di tradizione, di vissuto e di attualità; risponde alla domanda di visibilità e di riconoscimento dell’Aggregazione dorotea laicale, ora più chiaramente definita.
Siamo di fronte ad un passaggio significativo nell’Istituto che attualizza nel tempo la consegna di Don Luca Passi: l’Opera ritorna nelle mani dei cooperatori mentre le suore riassumono il loro compito specifico: “essere anima” per la sua conservazione e promozione. Inizia, così, il cammino di una nuova responsabilità dell’Associazione dei laici all’interno della‘famiglia dorotea in questo preciso momento storico.
L’Opera di S. Dorotea costituisce l’oggetto del carisma dell’Istituto. Cooperatori e suore attingono alla comune ispirazione della Parola evangelica “va e correggi tuo fratello” e specificano, ciascuno, la propria identità apostolica in riferimento ai destinatari e alla metodologia pastorale. Aderire all’Associazione dei Cooperatori dell’OSD è dichiarare gli uni agli altri, e a tutta la comunità cristiana, la volontà e il gusto di testimoniare pubblicamente la propria fede, speranza e carità, attraverso uno stile di vita e un’azione apostolica che diventano espressione concreta della vocazione battesimale.
Il cooperatore si riconosce tale non solo perché si interessa dei giovani, ma perché sperimenta nella propria vita il dono della Salvezza. L’esperienza di essere amato da Dio e da Lui salvato lo spinge a farsi portatore e strumento di comunione e di salvezza per ogni fratello.
La missione affidata a ciascuno inizia nella famiglia, nei rapporti di parentela e di amicizia; si allarga agli ambiti della vita professionale e civile nei quali egli opera, secondo lo spirito del Vangelo e lo stile pastorale dell’Opera di S.Dorotea.
L’impegno della comunione apre alla collaborazione con i Pastori e con le altre forze ecclesiali e matura la coscienza di essere lievito nella Chiesa e nella società; la condivisione del‘”carisma” alimenta legami spirituali, corresponsabilità pastorale e sollecita a farsi strumenti di riconciliazione.
L’Associazione ecclesiale dei Cooperatori dell’OSD non crea vincoli giuridici particolari, ma esprime in modo chiaro e definito il coordinamento, la rappresentatività e l’appartenenza ecclesiale dei membri, attraverso una rete di relazioni fraterne, un itinerario formativo condiviso, una collaborazione pastorale capillare a favore delle nuove generazioni.
É questo il significato profondo dell’Associazione dei Cooperatori, l’altra mano che Don Luca ha voluto offrire alla Chiesa locale insieme all’Istituto delle Suore Maestre di S. Dorotea.
Mi auguro che, accogliendo e assumendo il presente Statuto, ogni cooperatore possa trovare una marcia in più nel proprio cammino di battezzato. Insieme, affidiamo alla protezione di Maria SS. Addolorata la “Famiglia dorotea”, perché sia sempre più fermento e anima nella Chiesa e nella società del terzo millennio.
Madre Teresa Simionato
Superiora generale
Roma, 15 settembre 2004
Memoria della B. V. Addolorata
… e di Eva Fabbri
Cari amici Cooperatori,
dopo un periodo di lavoro intenso condiviso con le Suore Dorotee, in clima di sincera amicizia, profonda collaborazione e reciproca stima, siamo felici di potervi presentare il nuovo Statuto dell’Associazione dei Cooperatori dell’Opera di S. Dorotea.
Il cammino che ci ha portati fin qui è stato lungo e impegnativo, animato da vivo senso di responsabilità e da un costruttivo confronto tra cooperatori e suore, in dialogo con la comunità cristiana e con le differenti espressioni sociali e culturali del territorio.
L’attuale Statuto è l’esito del percorso avviato sul finire degli anni ’90, all’interno del Gruppo Promotorequando, in continuità con il cammino precedente, si cominciò a guardare all’Opera di S. Dorotea come ad un’associazione caratterizzata da specifiche competenze e responsabilità e dotata di una autonomia propria.
Mentre si apriva il dibattito su tale possibilità, si pensava contemporaneamente ad un’apposita commissione formata da quattro laici e da due suore, rappresentanti rispettivamente il gruppo dei Cooperatori dell’Opera e l’Istituto delle Suore Maestre di S. Dorotea. La suddetta commissione aveva il compito di redigere un nuovo Statuto che, in fedeltà al carisma dell’Opera e agli appelli della storia, desse ulteriore sviluppo al precedente Piano di vita e permettesse di definire e regolamentare in maniera sempre più chiara la realtà dei Cooperatori.
Un testo proiettato nel nuovo millennio e redatto con linguaggio corrente e denso di significato; capace di illuminare la mente, di parlare al cuore, di suscitare amore per la Chiesa, passione per il mondo, sollecitudine per la pienezza di vita delle giovani generazioni.
Dopo un paziente lavoro, minuziosamente documentato e confrontato con esperti, nel luglio del 2002 si giunse ad una prima stesura, che fu sottoposta all’attenzione del 27° Capitolo generale dell’Istituto e alla lettura critica di persone appartenenti a categorie e luoghi diversi.
Altre tappe furono dedicate all’esame delle puntuali osservazioni pervenute alla commissione, e accolte come dimostrazione di interesse e di corresponsabilità.
Il 24 gennaio 2004, l’attuale Statuto ottenne la conferma della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e delle Società di vita apostolica, che approvò la scelta di strutturare in maniera definita, e adeguata ai tempi, l’esperienza e la fisionomia dell’Associazione ecclesiale dell’Opera di S. Dorotea.
Il testo che ora abbiamo tra le mani è sicuramente importante per ciascuno di noi: un riferimento per il nostro agire quotidiano e per l’organizzazione delle nostre attività; una sorgente di acqua sempre fresca cui attingere forza ed energia; una fiammella da seguire nei momenti di dubbio e stanchezza.
Un testo che ci contraddistingue e ci qualifica, alimenta il senso di un’appartenenza comune, spalanca il nostro essere e il nostro operare agli orizzonti della Chiesa e del mondo.
Attraverso questa presentazione, ci auguriamo di essere riusciti a trasmettere i sentimenti che hanno animato l’impegno della Commissione, e la forza propulsiva scaturita dalla condivisione del Carisma dell’Opera che ci spinge, in maniera sempre nuova, ad “Ardere per Accendere”.
Eva Fabbri Orlandi
Commissione dello Statuto