Il Convegno è stato molo interessante, sia per quanto riguarda la parte storica, sia per la lettura delle lettere. Passione e competenza da parte dei due relatori, attenzione e presenza consapevole da parte del pubblico, accogliente e signorile l’auditorium “Capretti”, gustoso e abbondante il buffet.
Si sarebbe raggiunto il top se la lettura “storica” avesse abbracciato la storia locale, soffermandosi sul vescovo Nava e/o sulla Marini, sull’abate Fontana o su quella vasta schiera di sacerdoti e laici, soprattutto donne, che si strinsero intorno alla Pia Opera. Potrebbe essere un’idea per il futuro. Che bello se ci fosse un convegno sulla presenza delle donne nell’esperienza educativa dell’Opera e sulla loro capacità di fare rete! Grazie! suor Veritas
per quanto riguarda il post relativo alla festa di Santa Dorotea ritengo che l’iniziativa, improvvisata e non pubblicizzata sufficientemente, abbia avuto una risposta significativa: 24 brevi testimonianze che abbracciano 30 anni un arco di 30 anni: dalla mamma alla nonna, dai genitori alla giovane studentessa …Sono state raccolte in un fascicoletto che ha riscosso parere positivo e desiderio di lasciare emergere emozioni, ricordi, sentimenti, nomi e volti che hanno segnato un tratto di strada. E’ solo un piccolo omaggio a Santa Dorotea e l’occasione per diffondere la leggenda e motivare perchè don Luca scelse la vergine di Cappadocia come protettrice dell’Opera.
Alcune espressioni: “Ogni anno ci veniva raccontata la storia, sempre quella, ma ogni anno sembrava nuova … e passo dopo passo siamo stati condotti per mano verso la vita”, dice Aurora. “Vi abbraccio, care suore, la vostra vocazione odora di rosa e di mela, spande bellezza, quella vera”, scrive Claudia, oggi mamma e insegnante di religione. .. ” Sono andato quasi per caso in Cappadocia”, scrive Mattia, “e mi sono ricordato delle mele e delle rose, quelle mele e quelle rose che, per amore e destino incredibile, mi avevano condotto fino al cuore della cristianità”.
Una strada da non abbandonare. Anche un semplice ricordo può spalancare una finestra e rimandare a un OLTRE.
suor Veritas
La nostra festa di Santa Dorotea è stata vissuta quest’anno attraverso toccanti e profondi ricordi di ex alunni della nostra scuola, a Brescia, che ricordavano il vivere questa festività ogni anno e l’effetto che ha avuto su di noi. Ci siamo sentiti tutti, per una sera, come se fossimo tornati sui nostri banchi di scuola (chi dopo poco, e chi dopo anni) ad assaporare i racconti raccontatici dalle maestre e a celebrare la ricorrenza che ricorda questa Santa, così importante per noi collaboratori dell’Associazione Averoldi proprio per vivere ancora più appieno, in un giorno così speciale, lo spirito dell’Opera.
grazie Claudia| Anch’io mi sono commossa nel leggere alcuni scritti e più ancora alcuni messaggi whatsApp, giunti il giorno stesso| Sarà un’esperienza da ripetere, prevedendo un arco di tempo più ampio.
Commenti ( 4 )
suor Veritas says:
18 Febbraio 2017 at 14:30Il Convegno è stato molo interessante, sia per quanto riguarda la parte storica, sia per la lettura delle lettere. Passione e competenza da parte dei due relatori, attenzione e presenza consapevole da parte del pubblico, accogliente e signorile l’auditorium “Capretti”, gustoso e abbondante il buffet.
Si sarebbe raggiunto il top se la lettura “storica” avesse abbracciato la storia locale, soffermandosi sul vescovo Nava e/o sulla Marini, sull’abate Fontana o su quella vasta schiera di sacerdoti e laici, soprattutto donne, che si strinsero intorno alla Pia Opera. Potrebbe essere un’idea per il futuro. Che bello se ci fosse un convegno sulla presenza delle donne nell’esperienza educativa dell’Opera e sulla loro capacità di fare rete! Grazie! suor Veritas
suor Veritas says:
18 Febbraio 2017 at 14:54per quanto riguarda il post relativo alla festa di Santa Dorotea ritengo che l’iniziativa, improvvisata e non pubblicizzata sufficientemente, abbia avuto una risposta significativa: 24 brevi testimonianze che abbracciano 30 anni un arco di 30 anni: dalla mamma alla nonna, dai genitori alla giovane studentessa …Sono state raccolte in un fascicoletto che ha riscosso parere positivo e desiderio di lasciare emergere emozioni, ricordi, sentimenti, nomi e volti che hanno segnato un tratto di strada. E’ solo un piccolo omaggio a Santa Dorotea e l’occasione per diffondere la leggenda e motivare perchè don Luca scelse la vergine di Cappadocia come protettrice dell’Opera.
Alcune espressioni: “Ogni anno ci veniva raccontata la storia, sempre quella, ma ogni anno sembrava nuova … e passo dopo passo siamo stati condotti per mano verso la vita”, dice Aurora. “Vi abbraccio, care suore, la vostra vocazione odora di rosa e di mela, spande bellezza, quella vera”, scrive Claudia, oggi mamma e insegnante di religione. .. ” Sono andato quasi per caso in Cappadocia”, scrive Mattia, “e mi sono ricordato delle mele e delle rose, quelle mele e quelle rose che, per amore e destino incredibile, mi avevano condotto fino al cuore della cristianità”.
Una strada da non abbandonare. Anche un semplice ricordo può spalancare una finestra e rimandare a un OLTRE.
suor Veritas
Claudia says:
21 Febbraio 2017 at 18:58La nostra festa di Santa Dorotea è stata vissuta quest’anno attraverso toccanti e profondi ricordi di ex alunni della nostra scuola, a Brescia, che ricordavano il vivere questa festività ogni anno e l’effetto che ha avuto su di noi. Ci siamo sentiti tutti, per una sera, come se fossimo tornati sui nostri banchi di scuola (chi dopo poco, e chi dopo anni) ad assaporare i racconti raccontatici dalle maestre e a celebrare la ricorrenza che ricorda questa Santa, così importante per noi collaboratori dell’Associazione Averoldi proprio per vivere ancora più appieno, in un giorno così speciale, lo spirito dell’Opera.
suor Veritas says:
26 Febbraio 2017 at 21:39grazie Claudia| Anch’io mi sono commossa nel leggere alcuni scritti e più ancora alcuni messaggi whatsApp, giunti il giorno stesso| Sarà un’esperienza da ripetere, prevedendo un arco di tempo più ampio.